Notte fonda. La pioggia, tristi lacrime che scorrono sui vetri della sua macchina rosso fiammante (cosi’ terribilmente familiare, Cristo!). Il suo silenzio è angosciante; non ha mai taciuto in questo modo angosciante. Avrà qualcosa di brutto da dirmi.

No, Dio, ti prego, fa’ che per una volta io non sia cosi’ fottutamente sensitiva. Ti prego, ti prego, non lo sopporterei se lui mi lasciasse ora. Il segna-temperatura della macchina indica venti gradi, cazzo, com’è che tremo tutta? Fa’ che non sia cosi’fottutamente sensitiva! Dannazione, quanto tempo è che se ne sta cosi’ impalato a fissare le macchine che passano col viso poggiato su quel pugno?


Cielo, che belle mani che ha, quanto odierei non stringerle più, quanto odierei lasciare tutta questa calda intimità! E’ tutto il giorno che è strano, accidenti, ma che razza di sortilegio è questo? Come può una persona cambiare i suoi sentimenti dal giorno alla notte, è una follia!

Cristo Santo, se continua a tacere e ad agonizzare in questo modo , mi farà impazzire.
Se vuole mollarmi, che me lo dica subito. Non ce la faccio più, ho già i crampi dell’amore e non riesco a smetterla di tremare.

Adesso, oh no! ma certo, riattaccherà la solita vecchia solfa del tipo “ho bisogno di stare un po’ solo”, “io non ti amo, ti voglio solo un gran bene” o peggio ancora ” è stato un errore fin dall’inizio”.

Indifferenza, niente lacrime, mi raccomando, indifferenza, merda. Cristo, ma io non voglio che finisca, no, per favore, quanto odierei perderlo! Questa pioggia finirà col massacrarmi i timpani, merda.


Oddio! Oddio! S’è mosso, s’è voltato verso di me, sta per dirmi qualcosa; non riesco a trattenere il pianto. Indifferenza, indifferenza.

-Vale, vedi…-

-Cosa?-

Credo che morirò; mi butto di sotto o è meglio che mi taglio le vene? Indifferenza. Merda, tremo tutta; non credo che riuscirò a trattenere il pianto… Indifferenza.
-Io…non so come dirtelo….avrei dovuto farlo da un po’, ma…voglio essere sincero con te: ho perso il tuo telefonino.-