Ora, voglio specificare che io non sono una persona vanesia…voglio dire, intendiamoci, la moda e lo shopping mi fanno impazzire, e non c’è giorno che non spruzzi un po’ di chanel sul collo o non vada a farmi un giro nel mio negozio di cosmetica del cuore (proprio sotto casa mia!), ma io non sono una fanatica di tutto questo. Voglio dire, tutto sommato, non sono un pazza per le griffe o gli oggetti costosi…mi definirei piuttosto…emh… una romantica. Sì! Un abito che guardo in una vetrina, per me non è solo un buon pezzo di buona stoffa da aggiungere al mio armadio.
Un vestito è…una storia. Io che passo distrattamente davanti ad una boutique, i miei occhi che scorrono rapidamente e con aria distratta sulla collezione primavera estate, calzoncini e ballerine che ammiccano verso la mia direzione tentando di sedurmi…e poi, lo vedo. Dietro i vetri, in uno spazio tutto per sé. Splendido, col suo tocco delizioso e dolce che mi parla d’altri tempi, di un corpo di donnina graziosa, di eleganza mai ostentata ma innata e inevitabile, di serate di stelle di cielo e di terra. Tenta di sussurrarmi qualcos’altro…mi sta parlando di me, come una mini sfera di cristallo che mi faccia sbirciare scorci del mio avvenire. E mi vedo vivere una vita piena di sorrisi, mentre lo indosso raggiante e graziosamente un po’buffa, come Audrey in Colazione da Tiffany.
Mi accosto al vetro, gli sorrido commossa, gli faccio ciao con la mano sotto gli occhi esterrefatti delle commesse col foulard.
Sospiro, con la mastercard già stretta nel palmo sudaticcio per l’emozione.
“E’ una trentotto”, mi dice la commessa sorridente. Me lo porge e nell’istante in cui lo stringo tra le mani mi chiedo come sia stato possibile che qualcuno abbia creato un abito per me, senza nemmeno consocermi…mi vedo passeggiare per Roma , di notte, per i locali di Via Veneto,scorazzare in vespa davanti al Colosseo dietro un ragazzo uguale a Gregory Peck…
-Sono 120 euro-
Mi verrebbe quasi da dirle “come può chiedermi dei soldi per qualcosa che appartiene a me?!”. Invece la mia mano le porge la carta, e pochi secondi dopo è mio.
L’abito vintage della mia vita.
Non mi resta che organizzare un evento per indossarlo…
per ora, ve lo presento 😀

Gì.D.M.

 

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