Sabry & Dutella #02

“Dutè?”

“Amore della zia”

“Ma picché almadio lotto?”

“Dudù, Sabri, è cattivo, gratta con le unghie di notte per farmi svegliare”

Lei sgrana i suoi occhioni tra l’incredulità e il risentimento, a due palmi dalla mia faccia, a fianco a me nel mio letto, mentre cerco ancora di svegliarmi.

“Ma picchè?!”

“Non lo so” Ammetto. ” Me lo chiedo ogni notte, ma perché dudù gratti l’armadio e mi svegli? Perché? Ma lui non mi risponde”.

“Ah do ti lipponne?!” Per un attimo ho la sensazione di parlare con una vecchia amica e che lei capisca più di quanto io creda.

“No. E’ un gatto monellaccio.” Le dico, un po’ in difficoltà. Ma lei mi viene incontro, comprensiva .

“Aghe Alettio”. Mi spiazza, parlando del suo bamboloccio che ha battezzato da subito Alessio.

“Anche Alessio non risponde?!”

“Tiiiiiiii dutella io digo Alettio leni lenni qua Alettio ancola latte accola? E lui no-li-ppo-nne” mi comunica, scandendo, serissima.

Non resisto più, e mi scappa di darle un bacio su una guancia che sta per trasformarsi in un morso. Ma lei mi richiama.

“Dutè, dutelliiinaaa?”

“Sabri”.

Sta per comunicarmi qualcosa di grave

“Aghe Alettio glatta almadio mio”

Mi prende in contropiede.

“Ma come mai?!”Le chiedo, realmente incuriosita.

“Ma picché Alettio vuole il latte. “

“Ah. E tu che fai, glie lo dai il latte la notte quando gratta l’armadio?!”

“Nooo” Non esita a rispondere, scuotendo il faccino bello, facendo un’espressione come a dire “ma sei matta? Neanche per sogno”.

“E perché no?”

“Ma picché io tono pintipetta”.

Mi sento più che mai un’ idiota che si fa ricattare dal suo gatto matto in piena notte. Ma lei mi conforta, ancora, vedendo la mia faccia sconsolata e assonnata.

Mi fa il solletico sotto al collo con le sue manine paffute e io scoppio a ridere, mentre Dudù gratta il mio armadio, ancora, e lei lo rimbecca, decisa “Dudù, batta mettila!”.

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