Si va a scuolaAvete mai visto un bambino che non veda l’ora che sia il suo primo giorno di scuola? Bè, io ne conosco una. E non sono di certo io. E’ lei, la mia paffuta amica del cuore che riesce a farmi ridere anche quando il cielo è buio e il mio cuore è apatico. Lei che mi telefona cinque volte al giorno e parla con me anche se io non lo so, col suo cellulare giocattolo e il lucidalabbra sempre alla mano. Lei che è entrata nella mia vita quando avevamo bisogno di un componente in più, nella famigliola, che incrementasse vertiginosamente i decibel di grida e di elettrica euforia in casa. Lei, che ormai da tre anni non mi chiama più zia, ma Dutella.
Il suo primo giorno di scuola. E’ emozionata, euforica e saltella come un fringuello col suo grembiulino rosa. Per strada non fa che ripetere “mamma, io bado a ccuola?” “sì, vai a scuola Sabry!” La mamma è dubbiosa, aspetta la reazione di Sabry nel momento in cui le dirà “ciao amore vengo a prenderti più tardi”.
La maestra è deliziosa. Mostra a Sabry dove posare la sua cartella. La rigira tra le mani e dice “Sabry, ma questo zainetto è stupendo, non ne avevo mai visto uno con Cenerentola!”
Sabry la guarda con occhi di chi dice “stupida sciroccata, ma non vedi chi hai di fronte?!”
“Maetta ma…ma tono io Tenelentula!” Vorrei baciarmela per mezz’ora sulle guanciotte, ma non posso.
La maestra sgrana gli occhi, guarda noi e poi dice “Scusa! Non ti avevo riconosciuta Cenerentola!”.
E’ fatta, l’amore della zia è a scuola. Ci sono tavoli da gioco di vario genere, con bimbi dai due ai cinque anni. Sabry si avvicina a un tavolo di coetanei, guarda le loro bambole, fa un discorso, ma vede che nessuno la ascolta, piagnucolano tutti e si tirano i giocattoli. Sbuffando e scuotendo la testa come una signora che dice ” che pazienza con questi bambini”, si trasferisce al banchetto di cinque sei anni. Prende posto con la sua grazia da Peppa Pig, afferra dei colori e inizia a colorare su un album insieme agli altri. A fianco a lei c’è una bimba coi riccioli biondi, Sabry la fissa.
“come ti cami tu?!”
“Aurola”
Il suo faccino paffuto s’illumina, come quando giochiamo a fare le principesse disney. In genere io sono Aurora o Mulan.
“Aulola?! ”
“Sì e tu?”
Sabry la guarda serissima, un po’seccata di doversi ripetere.
“Io Tenelentula”.
Perché spiegarle che la piccola Aurora si chiama davvero così? In fondo, tenelentula è un nome bellissimo.

GìDM

 

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