Tutto comincia sempre da Roma

Tutto comincia sempre da Roma.
Cinque anni fa, con quel premio Nanà in via 4 novembre, al palazzo della Commissione europea, che mi ha portata fin qui, ad ammiccare al mio romanzo Mondadori che mi sorride dalle vetrine.
Per tutta la vita Roma c’è stata, fin da bambina, quando mio padre ogni fine settimana ci portava lì a lanciare le monetine nella fontana di Trevi o a passeggio per i ponti di trastevere, a guardare i gatti tra i Fori, a Largo Argentina.
Per tutta la vita sono corsa a Roma, attratta da lei da qualcosa che non mi riuscivo a spiegare e di cui tuttavia non riuscivo a fare a meno.
Oggi so cos’è, quell’impulso smodato di aver bisogno di respirare l’aria della capitale del mondo. L’aria dell’eternità. Come la bellezza delle idee che non tramontano, dei talenti che producono opere che sopravviveranno alla distruzione. Delle passioni, quelle vere, rare, che non hanno mai fine. E non hanno mai avuto inizio. Perché precedono i tempi.
A stasera, Roma. Mia adorata.

“Io nun te dico nniente, Roma,
ma stasera c’è bisogno de te.
E tu, quanno voi, ‘ste cose le combini bene”.

Gì.DìM