Come sfuggo da me
Quando mi ritrovo qui, a questo scrittoio sotto la finestra, con una lampada che fa sempre troppa poca luce, il primo impulso che ho è quello di scappare. Sì, alzarmi e cambiare camera, o fingere a me stessa di avere un mucchio di faccende da sbrigare.
Perché? Cosa c’è di terribile in uno scrittoio alla fioca luce di una lampada?
Una biro, con un’agenda. Sempre in agguato.
E come un bimbo scappa dal suo dovere d’imparare
e diventare grande, io fuggo dalla mia vocazione di veicolare belle idee. Come una montagna molto alta da scalare. Sai che dovrai varcare la cima e faticare molto per salire fin lassù. Domani, pensi, comincio la scalata domani. Oggi no, non ce la faccio. Non ho ancora le forze sufficienti. Per arrivare in cima, senza fermarmi. Mai.
Cose così. Perciò adesso me ne sto sul letto supina a sbranare un magnum al caramello.
Giusella Wedding Writer
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