Sì, ok, lo confesso: mi manca. Incontrarvi con gli occhioni stralunati e trasognati a confidarmi quanto siete indaffarati con la scelta del menù, l’invio delle partecipazioni, i posti ancora da assegnare e che dici, riesco in un mese e mezzo a ordinare dei segnaposti dal Giappone? La sposa con l’aria di una che è scesa dalle montagne russe, lo sposo da giostrina girevole con i cavallucci.
E poi vedervi lì, quel guizzo radioso sui visi. Lui, lo sberleffo sempre pronto nei giorni prima, ora eccolo qui, in smoking, con le mani che gli tremano, sull’altare nell’attesa che lei arrivi, mentre ogni cosa tace, perfino i gabbiani, che al suono delle campane hanno cessato ogni garrito.
Fa sempre un po’ strage di commozione, quel suo velo sul viso d’incanto, mentre incede al braccio del papà, che con tutte le sue forze prova a contenere l’emozione, in quel giorno in cui più d’ogni altro della sua vita è messo a dura prova. Poi le musiche di Morricone che danno il colpo di grazia e allora piangiamo tutti, e per i resto della cerimonia ci asciughiamo il trucco sciolto.
Ma ora non si può, cerimonie di nozze sospese.
Certo, potete tirare un sospiro di sollievo, uomini che non avete ancora chiesto alle vostre donne di sposarle.
Ma, come si dice, il tempismo è tutto: potrebbe essere già troppo tardi, per avere un sì come risposta. Oppure potete sfruttare questo tempo sospeso a raccogliere idee su come chiederglielo.
E poiché senza intrufolarmi ai matrimoni e fare un tuffo nelle vostre storie mi sto rattristando, ho pensato di imbucarmi a nozze già celebrate.
Intervisterò scrittori, agenti, sposi e spose dello spettacolo, dottori, musicisti, chef.
Insomma, tutti voi che sul web ci riempite qualche ora del giorno.
Siete pronti ad invitarmi al vostro matrimonio già avvenuto?
Voglio sapere tutto!

sisposichipuò!

GìDiM

 

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